mercoledì 8 luglio 2015

Visita di Mons. Shomali all'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Sassari

Mons. Shomali
Domenica 18 gennaio, Mons. William Shomali, Vicario Patriarcale per Gerusalemme, ha fatto visita, presso la parrocchia di San Giuseppe, alla Delegazione di Sassari dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. L'evento è nato come appendice del convegno internazionale “Dialogando” tenutosi nei giorni precedenti a Sassari e Stintino, che ha visto l'OESSG tra gli organizzatori. Il Preside della Sezione Sardegna Nord; Sebastiano Casu, durante l'intervento di chiusura dei lavori si è detto “soddisfatto ed onorato di aver avuto la possibilità di organizzare un evento di questa portata, emozionante e a tratti sorprendente nel contenuto”. 

Ad aprire la giornata una partecipatissima Celebrazione Eucaristica, in conclusione della quale il Luogotenente per l'Italia Sardegna, Efisio Aste, prima di recitare con i presenti la “Preghiera del Cavaliere e della Dama”, ha espresso l'auspicio che possano arrivare presto giorni di pace per il Medio Oriente tutto e per la Terra Santa in particolare. Dopo la Santa Messa Mons. Shomali ha benedetto la Sede di Sassari dell'Ordine e si è tenuto un incontro di approfondimento sulle tematiche che interessano la Terra Santa e il dialogo interreligioso, argomento sempre attuale ma ancor di più in questo delicato periodo di tensioni internazionali. 

Il Delegato di Sassari, Leonardo Tilocca, durante l'introduzione e la presentazione di Mons. Shomali, ha sottolineato le origini del Vicario del Patriarca, riconducibili a quei pastori che per primi sono andati a far visita al bambino Gesù appena nato. Lo stesso Delegato ha consegnato nelle mani dell'ospite un omaggio pervenuto dal Sindaco di Sassari, Nicola Sanna, accompagnato da un messaggio di caloroso benvenuto a nome della città tutta.

Durante l'incontro, impostato da Mons. Shomali come un dialogo con i presenti e non come una conferenza, sono emersi molti aspetti rilevanti, come l'investimento strategico che il Patriarcato Latino fa sulla costruzione e gestione di scuole, vero e proprio laboratorio ecumenico. “Nelle nostre scuole più della metà sono studenti musulmani – racconta Mons. Shomali – e noi vogliamo questo fortemente, perchè a scuola si fa il dialogo interreligioso più profondo. Sono importanti i convegni ma quando studenti cristiani e musulmani vivono per dodici anni difficoltà e gioie fianco a fianco, restano amici per la vita. Noi non vogliamo – prosegue – che la comunità cristiana resti isolata in un ghetto, deve partecipare alla vita del territorio. Grazie al sostegno di Cavalieri e Dame di tutto il mondo al Patriarcato Latino, pur rappresentando i cristiani solo il 2% della popolazione in Terra Santa, abbiamo un impatto pari al 20% e questo ci viene riconosciuto da tutti indistintamente”. 

A fornire uno spaccato di convivenza tra cristiani e musulmani è Abuna Hanna (Giovanni, lo presenta Mons. Shomali, suo accompagnatore) sacerdote di un paese nel quale dice “siamo metà cristiani e metà musulmani. Viviamo insieme da anni e anni senza problemi. Per Natale, ortodossi e cattolici si radunano nell'aula della parrocchia cattolica e i musulmani la mattina vengono a portare i loro auguri e lo stesso facciamo noi con loro quando è la loro festa. Quando muore un cristiano loro vengono al funerale e così noi quando a mancare è un musulmano. Ci sono tantissimi esempi che posso fare di collaborazione e convivenza generosa. Noi non siamo perseguitati, la nostra vita è resa difficile a causa dell'occupazione israeliana.” 

Don Mario Cornioli, sacerdote italiano in missione in Terra Santa e membro della Segreteria del Patriarca, sottolinea la scarsa qualità delle informazioni che spesso arrivano fino a noi: “Molto spesso accendo la tv o apro un giornale e leggo delle cose. Poi apro la finestra della canonica e lo scenario che mi appare è completamente l'opposto”. Il dialogo, arricchito dalle numerose domande dei presenti, ha avuto anche momenti di estrema attualità, si è parlato di Isis, terrorismo, delle cronache di questi giorni tra Nigeria e Europa, a proposito delle quali Mons. Shomali sottolinea l'equivoco in cui i terroristi cadono associando l'occidente al Cristianesimo, ignorando ad esempio il tentativo che Giovanni Paolo II fece di dissuadere Bush quando questi voleva attaccare l'Iraq e rimandando infine ad una rilettura dell'Apocalisse, sottolineando la disumanità dell'azione terroristica e ricordando che però il Maligno non vincerà. In chiusura Mons. Giancarlo Zichi, Priore della Delegazione di Sassari dell'Ordine, il cui apporto è stato decisivo al fine della buona riuscita dell'evento, ha ringraziato a nome di tutti Mons. Shomali e i suoi accompagnatori, rivolgendo loro un affettuoso “arrivederci”.


L'ORDINE DEL SANTO SEPOLCRO A SASSARI 

Circa 30.000 distribuiti in tutto il mondo, i Cavalieri e le Dame dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, vivono la loro attività in osservanza delle due finalità dell'Ordine contenute nello Statuto: l'impegno in un cammino che accresca e coltivi la Fede in Cristo e il sostegno materiale alla Terra Santa mediante quote volte a finanziare di progetti quali scuole, oratori, parrocchie, unità abitative e altro. Cavalieri e Dame si diventa dopo un periodo di frequentazione delle attività volto a permettere agli aspiranti di conoscere e approfondire origini, natura e intenti di un'Ordine di sub-collazione pontificia. A Sassari l'OESSG si riunisce in via ordinaria due volte al mese con incontri diretti dal Priore, Mons. Giancarlo Zichi e coordinati dal Delegato Leonardo Tilocca.